Don Giovanni Simonetti
Don Giovanni Simonetti
Don Giovanni Simonetti
Don Giovanni Simonetti è stato uno dei padri fondatori dell’Università di Istruzione Permanente di Recanati , che ha diretto –in qualità di Rettore- per molti anni.
Nato a Castelfidardo il 9 settembre 1925, frequenta la scuola media presso il seminario diocesano di Recanati ; all’età di 15 anni entra in seminario a Fano dove si iscrive al Liceo, per conseguire infine la laurea in Filosofia presso l’Università di Perugia. Nel 1950 viene ordinato sacerdote nella chiesa collegiata di S. Stefano a Castelfidardo e vi resterà sino al 1968, quando assume l’incarico di direttore spirituale del seminario di Fano.
Dopo alcuni anni, nel 1973, Don Giovanni decide di andare missionario in Germania dove sceglie di vivere come gli emigranti: lavora come scaricatore nel porto fluviale di Francoforte e vive in una baracca di legno. Dopo tre anni, in seguito alla sua precaria situazione di salute e sollecitato fortemente dal vescovo Tonini, rientra per obbedienza in Italia dove accetta l’ultima opzione di una lista di prestigiose offerte pastorali a lui presentata: farà il prete prima in una parrocchia rurale di San Severino, poi a Santa Croce di Recanati.
Avendo vinto un concorso nella scuola, dal 1975 al 1991 ricopre la cattedra di Storia e Filosofia presso il liceo classico “G. Leopardi” di Recanati. Dal 1986 sino alla sua morte nel 2015 è stato co-parroco della parrocchia di SS. Agostino e Domenico di Recanati.
Così lo ha ricordato il 24 ottobre 2015 il Rettore Aurora Mogetta in occasione dell’intitolazione a Don Giovanni Simonetti della nostra Università:
“Il nostro nuovo anno accademico è dedicato alla memoria di Don Giovanni Simonetti uno dei grandi che hanno fondato nel 1988 l’università della quale è stato per lunghi anni il Rettore. Don Giovanni ha creduto fino all’ultimo, con la sua partecipazione al Consiglio direttivo, nella promozione dell’educazione permanente che rappresenta il futuro del sapere. La sua cultura profonda, unita all’umiltà, l’immensa capacità affettiva, la devozione verso il mondo dei poveri, lo hanno reso un padre spirituale per tutti.
Vogliamo ricordarlo per sempre intitolando l’università al suo nome e cercando di essere degni, se pur piccoli, prosecutori del suo mandato”.